mapping the internet
Digital Tech Map © Kran Kanthawong

 

La mappatura e rappresentazione grafica dei dati è da sempre una delle passioni di Majestic, per cui quando ci siamo posti l’obiettivo di “Utilizzare la libreria D3 per illustrare cos’è che fa Majestic” qualunque programmatore direbbe che si tratta di un’attività di proporzioni gigantesche – senza considerare che il progetto era tutto da sviluppare. Questa era la posizione mia, di Sam e Christoph di appena 6 settimane fa…

All’inizio

In qualità di stagisti estivi, abbiamo pensato di ispirarci partendo dal lavoro dei nostri predecessori dell’anno scorso. Avendo visto il Social Explorer da loro concepito e prodotto abbiamo pensato di sviluppare una simile rappresentazione grafica che sfruttasse la loro impostazione, ma applicato ai backlink e non ai profili di Twitter. Il risultato ultimo sebbene funzionale, non aveva l’appeal desiderato né tantomeno aveva l’impatto visivo che i dati di Majestic meritano. Certamente il rendering dei dati funzionava ma il lavoro non finisce con una rappresentazione del dato: è come i dati sono rappresentati.

 

La Rappresentazione concettuale

 

A questo punto Christoph ha dovuto lasciare il tema purtroppo ed eravamo tutti molto grati per tutto il lavoro che fino a quel momento aveva sviluppato e condiviso.

Ancora Avanti

Nonostante la perdita di uno dei membri del team, Sam ed io eravamo molto determinati nella realizzazione di quanto stabilito per la rappresentazione dei dati in un formato nuovo come questo. graph-image-768x688

La rappresentazione con un grafo era un approccio che funzionava meglio per diversi motivi:

  • ciascun link nel grafo rappresentava un backlink, facilitando la rappresentazione visiva che illustra il funzionamento dei backlink;
  • è possibile ottenere una rappresentazione visiva di una gran quantità di dati, evitando la navigazione visiva degli stessi;
  • è possibile sfruttare le proprietà visive per caratterizzare i backlink (colore delle linee, dimensione dei nodi, colorazione dei nodi, ecc.)

Dopo settimane di sperimentazioni e validazioni con dati reali, siamo arrivati alla definizione di un prototipo

Page Link Network – Che cos’è?

“Partendo da un sito di riferimento, questa rappresentazione così definita da noi, mostra i backlink organizzati partendo dai più importanti per poi riportare a loro volta i backlink a quest’ultimi clusters-1-768x688e così via.”

Il Page Link Network è ingegnoso non solo per la sua rappresentazione grafica che è intuitiva, ma anche per la sua capacità di evidenziare le relazioni che esistono tra siti: una rappresentazione grafica accattivante ed allo stesso tempo efficace e funzionale che identifica le origini del Trust Flow del sito. Il colore della linea rappresenta il Trust Flow del sito dal quale ha origine il link (l’intensità del colore blu è indice del livello di trust) e questo permette di identificare cluster di siti con più o meno trust con un colpo d’occhio. Nell’immagine che segue, sono evidenziati cluster di siti con elevato Trust Flow (cerchiati in nero) e quelli a più basso Trust Flow (cerchiati in rosso).

Puoi provare il funzionamento del tool sperimentale, abbiamo preparato dei dataset per le seguenti università:

  • Università di Birmingham
  • Università di Aston
  • Birmingham City University
  • Massachusetts Institute of Technology
  • Università di Cambrideg
  • Università di Oxford
  • Imperial College di Londra

Ti interessa testare il nuovo tool? Punta il tuo browser al nostro laboratorio e naviga verso la pagina degli stagisti del 2016 (pagina disponibile solo in inglese al momento).

Abbiamo pianificato degli aggiornamenti nelle prossime settimane, vi terremo informati – nel frattempo fateci sapere cose ne pensate!

 

 

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