Nel report pubblicato dal CMI e MarketingProfs “2017 B2B Content Marketing Trends – North America”, l’85% dei marketer B2B citano come fattore critico di successo dell’ultimo anno i contenuti d’alta qualità. Ci sono molti buoni motivi per condurre un Audit dei contenuti, questi sono alcuni tra i più importanti:

  1. Migliorando i contenuti, migliora il brand. All’evento Content Marketing World di quest’anno, il fondatore del Content Marketing Institute Joe Pulizzi ha mandato un messaggio chiaro ed altrettanto semplice: “Se non state concentrando tutti i vostri sforzi sulla creazione di contenuti, fermatevi”. Un content audit è un modo per migliorare/ottimizzare ciò che il vostro team ha prodotto. Anche siti ed i migliori blog hanno lacune, presentando ampi margini di miglioramento.
  2. Risparmio di tempo. Ci vuole circa un giorno per completare le fasi 1 e 2 che ti porteranno alla scoperta di nuove e numerose opportunità. Questo non è affatto tempo sprecato – avrete tempo in più da dedicare al miglioramento del ROI.

In questo articolo condivido un processo costituito da tre fasi per lo sviluppo di un content audit avanzato dei Contenuti. Ogni passo prevede azioni utili per il miglioramento della SEO e per aiutarvi a raggiungere e superare i vostri obbiettivi.

Analizziamo il primo passo da seguire per svolgere un content audit con l’obiettivo di migliorare la presenza organica nei motori di ricerca.

1. Acquisizione di dati

1.    Site Crawl

Per svolgere un Site Crawl, è necessario procurarsi un Software dedicato come Screaming Frog’s SEO Spider. In una manciata di minuti genera dati  (titoli, meta tags, headers, ecc.) per ogni pagina del sito web. Se avete un sito con più di 500 pagine, vale la pena investire nell’acquisto della  versione a pagamento di questo software SEO.

 

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Una volta completato il crawl, esporta i dati per ogni pagina HTML (puoi trovarle nel menu a tendina “Filtra” nell’angolo superiore sinistro dello schermo) su uno spreadsheet.

Nel file mantieni le tue pagine il più ordinate possibile:

  • Inizia ordinando la colonna delle URL dalla A alla Z
  • Inserisci una nuova colonna per il “Content ID” nel quale assegnerete a ciascuna URL un identificatore univoco, incominciando da “A1”, “A2” per ogni successiva URL e così via fino ad arrivare a “A99”
  • Poi rinizia da “B1” fino a “B99” e prosegui con le “C”, le “D” e così via, fino a quando non avrai ogni URL identificata.

Gli identificatori di contenuto li utilizzeremo successivamente per mappare i contenuti alle rispettive keyword e categorie nella fase di analisi.

2.    Backlink

I link entranti sono un indicatore importante del valore effettivo dei contenuti del sito, queste informazioni saranno parte integrante dell’audit. Inserisci il dominio nel Site Explorer di Majestic ed esporta tutti i backlink esterni in un nuovo foglio dello stesso file excel.

 

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Ora aggiungeremo una colonna per i “Referring Domains” all’interno dello spreadsheet di prima:

•    Aggiungi il numero di Referring Domains per ogni URL nella colonna del Content ID, utilizzando la seguente formula ( dove “H:H” è il range della colonna di referring domains):
=SUMPRODUCT(COUNTIF(‘referring domains by URL tab’!$H$2:$H$673,C5

Il tuo nuovo foglio di lavoro con Content ID e Referring Domains dovrebbe assomigliare allo screenshot di sotto:

 

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Se hai i tuoi obbiettivi di content marketing in Google Analytics o altrove, è opportuno integrare anche le sottoscrizioni alle newsletter per URL all’interno dello spreadsheet come abbiamo visto precedentemente. Lo stesso vale per le visite uniche per pagina su base mensile per ciascuna URL ed infine le condivisioni social, se è possibile documentarle.

3.    Fogli Addizionali

Ed infine, per questa fase , bisogna creare quattro ulteriori fogli di lavoro nello spreadsheet per altri dati. Questi fogli dovranno essere riempiti nel prossimo step. I fogli da creare sono:

  1. Mantenimento e Gestione. Questo contenitore è per i contenuti che già hanno un elevato valore o che possono essere migliorati
  2. Combina. Questo vale per i contenuti che non sono all’altezza o che comunque non hanno particolare rilevanza o priorità e verranno eliminati implementando reindirizzamenti tramite una istruzione 301 ad una URL diversa.
  3. Keyword. Qui aggiungerete le keyword ad elevata priorità.
  4. Categorie. Qui aggiungerete le vostre categorie prioritarie, dove sono posizionati la maggior parte dei vostri contenuti.

 2. Analisi

Adesso viene il bello. Iniziando da sopra, dal content ID “A1”, prendetevi un minuto o due per valutare il contenuto di ogni URL presente sulla pagina e le metriche ad esse associate sullo spreadsheet assumendo due punti di vista diversi:

  • Aspetti SEO – È ottimizzata questa pagina/questo post? Qual è la sua popolarità? Studia le componenti SEO – se esistono margini di miglioramento, evidenziare e documentare i dettagli in una colonna separata che potete chiamare “Note”.
  • Aspetti sui contenuti – Abbiamo a che fare con dei contenuti che possono essere di valore e di interesse per qualcuno? Questa pagina/questo post genera traffico/iscritti/spunti/altri obbiettivi per il business? Rientra tra le categorie e keyword prioritarie? Annota i risultati.

Una volta valutato il primo link:

  1. Aggiungi una riga di dati per una sezione “Mantenimento e Gestione” se ne vale la pena oppure una sezione “Combina” se non è veramente indispensabile. Molto dipende dalla conoscenza della vostra area di business e il tipo di audience a cui vi rivolgete.
  2. Aggiungi il Content ID delle URL alle corrispondenti keyword sul foglio keyword.
  3. Aggiungi il Content ID delle URL alle corrispondenti categorie sul foglio categorie.

Passiamo al prossimo Content ID e il relativo processo di vautazione. Man mano che si procede nella lista, cominciano ad apparire dei trend che possono ispirare delle intuizioni:

  1. Inizierete a vedere quali contenuti stanno perfomando e quali no. Prendete nota di qualsiasi trend che notate. Per esempio, contenuti su particolari temi potrebbero generare da soli più di altri, quanto a traffico, iscritti e link.image 4
  2. Potrete vedere l’inventario e i gap tra i contenuti con keyword dedicate (incluse potenziali cannibalizzazioni di keyword):
  3. Vedrete l’inventario e i gap dei contenuti con le categorie:

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Più andate avanti, più opportunità di migliorare il SEO e content marketing si presenteranno.

Congratulazioni! È arrivato il momento di agire sui risultati e le opportunità individuate dall’analisi. Questo ci porta all’ultima e cruciale fase del content audit.

3.    Agire

Arrivati a questo punto avrete impiegato diverse ore per crearvi ulteriore lavoro, ma avrete identificato alcune buone opportunità per migliorare la qualità dei vostri contenuti.

Ecco i passi da seguire per la compilazione dei fogli aggiuntivi:

1.    Mantenimento e Gestione
  1. Lavora su tutt’i miglioramenti SEO precedentemente identificati. Questo comprende tutto, dall’aggiunta di keyword mancanti nel titolo all’aggiornamento della URL slug, oppure il  miglioramento dell’alt tag di un’immagine.
  2. Rendi i contenuti più utili. Per esempio, potresti aggiornare i contenuti, soprattutto se avete avuto delle domande dagli utenti che potrebbero indurre a pensare che l’articolo non è chiaro.
  3. Inserisci nuovi link utili.
    • Interni – dai un link alle tue pagine e ai tuoi post
    • Esterni – offri ai tuoi brand ambassador un riconoscimento con link e faglielo sapere 😉
  4. Cambia immagini e video per migliorare il look ed il layout
2.    Combina
  1. Aggiungi una colonna per i 301 redirect.
  2. Inserisci il posto più appropriato ove effettuare il reindirizzamento (non dovreste trovare difficoltà nel farlo, visto che avrete già rivisto l’intera lista).
  3. Una volta terminato il lavoro, nomina un altro membro del tuo marketing team – qualcuno che abbia dimestichezza con i contenuti dell’azienda – per ricontrollare il tuo lavoro, evitando reindirizzamenti inutili o che potrebbero addirittura rivelarsi dannosi,image 6
  4. Implementa i reindirizzamenti permanenti.
  5. Dai priorità a keyword e categorie di maggiore importanza

Utilizza queste informazioni per promuovere la vostra strategia di content marketing aggiornata ed informare tutti dei progressi raggiunti:

  • documentando cosa sta funzionando e cosa non sta funzionando per il business;
  • Identificando carenze di contenuti  ed eventuali opportunità di ottimizzazione.

Un content audit è la parte più scomoda di un progetto, ma è un modo estremamente efficace per migliorare il vostro SEO e content marketing, avvicinando i risultati agli obbiettivi.

 

Note sull’autore: Ethan DeYoung è il Marketing Strategy Director per ClearVoice, un content maketing software e marketplace che connette team per aumentarne l’efficenza. Ethan DeYoung è su LinkedIn.

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