Nell’ambito di un SEO Audit la verifica del profilo dei backlink è un dato importante per valutare le performance di posizionamento organico. Ci sono alcune circostanze in cui l’analisi dei backlink è richiesto, anche al di fuori dell’audit che dovrebbe essere eseguito periodicamente.

Innanzitutto quando c’è il cambio tra agenzie SEO. L’agenza che subentra farà un SEO audit completo che prevede anche un audit dei backlink per garantire che la gestione precedente non abbia intrapreso attività di link building che contrastano con le linee guida dei motori di ricerca e che, comunque, non ci siano dei backlink tossici. Una verifica del profilo dei backlink va fatto anche quando si verifica un aggiornamento degli algoritmi che si concentra sull’analisi dei backlink. C’è poi il caso più nefasto in cui quest’analisi è indispensabile, ovvero quando si riceve una notifica dalla Search console che è stata applicata una penalizzazione che deve essere capita e poi risolta con una verifica della qualità (e quantità) dei backlink del sito.

La verifica periodica dei backlink è a tutto vantaggio delle performance del sito e, come abbiamo già avuto modo di affermare, dovrebbe rientrare tra le normali attività di un SEO Audit “light” ovvero in versione semplificata da ripetere una volta al mese. Con un piano di lavoro ben articolato, la raccolta dei dati essenziali e la loro successiva analisi non dovrebbe richiedere più di 4/6 ore di un SEO con esperienza. Un archivio storico di questi dati può aiutare moltissimo per ricostruire la storia SEO di un sito in caso di perdite improvvise di posizionamento.

Inoltre il backlink audit garantisce un monitoraggio costante sulla rilevanza, la qualità e l’accuratezza dei backlink che possono essere disconosciuti attraverso un’attività di disavow.

Un’azione preventiva di disavow evita sorprese spiacevoli come le penalizzazioni manuali oppure automatiche e migliora il posizionamento organico, la qualità del traffico organico e il posizionamento del brand.

Miglioramento del posizionamento organico

Negli ultimi dieci anni c’è stata una evoluzione della comprensione dei link. I motori di ricerca hanno modulato gli effetti dei backlink sul posizionamento, considerandone la posizione sulla pagina web e gli argomenti trattati da entrambi i siti. Anche il potenziale dell’anchor text di conferire reputazione ai backlink è cambiato nel tempo. Infatti, è ben noto ai SEO che lavorano nel settore da anni il caso di Adobe Acrobat Reader che aveva posizione #1 per il termine di ricerca “click here”. Questo succedeva perché tutti coloro che offrivano l’opportunità ai propri utenti di leggere un documento PDF aggiungevano un link al lettore PDF per facilitarne il download con l’anchor text click here. Questo succedeva nei primi anni 2000. Oggi l’effetto dell’anchor text sembra essere mitigato dagli argomenti trattati nella pagina che offre in backlink.

Miglioramento del traffico organico

Attività di link building e di ottimizzazione del profilo dei backlink ha l’obiettivo di generare una qualità migliore dei backlink e non generare più traffico. L’aumento della rilevanza specifica di un profilo di backlink diminuirà l’esposizione del sito alle ricerche meno attinenti, aumentando l’esposizione alle ricerche più focalizzati sugli argomenti trattati dal sito. E questo è un fatto positivo perché meno traffico organico non significa una perdita di performance, piuttosto un incremento di efficienza.

Miglioramento della percezione del Brand

La reputazione del brand di un sito passa anche attraverso il suo profilo dei backlink. Il linguista inglese John Rupert Firth affermò:

You shall know a word by the company it keeps

(Firth, J. R. 1957:11)

L’analogia con i backlink che si trovano nel profilo di un sito è strettissima. Capire la natura di un link, la sua origine e la sua qualità contribuisce alla gestione della visibilità del brand online. Queste analisi possono mettere in evidenza dei backlink di clienti scontenti oppure dipendenti insoddisfatti. Individuare backlink come questi offre l’opportunità di azioni preventive per gestire (e non subire) l’esposizione mediatica che può danneggiare l’immagine dell’azienda.

Questa è una procedura che possiamo seguire per fare un’analisi qualitativa del profilo dei tuoi backlink. Il procedimento illustrato qui di seguito dovrebbe coprire la maggior parte delle necessità di un SEO a cui interessa sviluppare un’analisi come questa. Possiamo personalizzare la procedura per adattarla alle nostre esigenze.

La fase preliminare di preparazione dell’analisi:

La segmentazione dei link

Link da correggere e come possono essere corretti:

  • Link 404 a pagine che restituiscono errore di pagina non trovata
  • Pagine orfane
  • Sequenze di reindirizzamento

I backlink di qualità:

  • I migliori backlink del profilo
  • Link di buona qualità
  • Link condivisi con i tuoi competitor

Backlink di bassa qualità:

  • Link a pagamento
  • Link con anchor text artificioso
  • Network di backlink tossici

La procedura di disavow per I backlink tossici

Individuare i nomi a dominio da analizzare

Potrebbe sembrare inutile o un lavoro superfluo considerare ANCHE altri nomi a dominio come parte integrante dell’audit che si stiamo impostando. Se ci rendiamo conto di dover prendere in considerazione anche altri domini, magari alla fine dell’analisi, rischiamo di perdere molto tempo per rifare parti dell’analisi. Questo capita quando esistono siti “limitrofi” che hanno dei nomi simili al brand che reindirizzano traffico verso il sito principale. Siti come questo possono avere una rilevanza non trascurabile e devono essere vagliati prima di escluderli.

Poi ci sono i sottodomini. Prendiamo il caso di Majestic che ha il blog su un dominio di terzo livello. Questi backlink li dobbiamo considerare? Sottodomini possono essere utili per vari motivi e dobbiamo chiedere la lista completa di tutt’i sottodomini che il webmaster dovrebbe poter fornire. Possiamo anche cercar di costruire questa lista utilizzando gli strumento SEO che abbiamo a disposizione. Possiamo, ad esempio, utilizzare il Site Explorer, per filtrare le pagine che terminano con .com. Così facendo riusciamo ad individuare i sottodomini che potrebbero esserci nel profilo dei backlink.

Il filtro di Site Explorer per individuare sottodomini

Come spesso accade nelle attività di analisi SEO, non esiste una risposta unica generalizzata alla domanda se conviene oppure no includere i sottodomini nell’analisi. Certamente una riflessione sul da farsi la dobbiamo fare prima di iniziare il trattamento dei dati e di avere chiara la distribuzione di pagine qualora ci fosse una effettiva ripartizione di backlink tra i vari sottodomini.

Ultima verifica che dobbiamo fare è sull’hosting per verificare se i siti con backlink risiedono sullo stesso server oppure si trovano “a poca distanza” da quello dov’è costato il sito oggetto dell’analisi. Questo lo possiamo fare utilizzando il Neighbourhood Checker. Ecco un video che ne spiega il funzionamento.

Per concludere, conviene fare un inventario completo di tutti i possibili nomi a dominio (compresi i sottodomini).

Per fare un buon audit sui backlink dobbiamo avere un buon backlink checker. Si tratta di un’analisi che possiamo ritenere “completa” solo se fa riferimento a dati che provengono da uno degli strumenti SEO, come Majestic, che fanno del loro meglio di mantenere aggiornata la mappatura dei siti web. Non tutti gli strumento SEO offrono ciò che promettono ed è bene documentarsi a fondo per validare la qualità dei dati offerti prima di utilizzarli.

  • Google Search Console e Bing Webmaster Tools.
  • Majestic e I suoi competitor.
  • Altri provider di servizi per i SEO con dati provenienti da API come ad esempio BrightEdge, LinkResearchTools, WEBCEO, Agency Analytics.

Un agente di crawling per una valutazione indipendente delle pagine del sito:

Possiamo fare una scansione del sito con uno spider e confrontare i risultati con i dati di Majestic. Alcuni strumenti offrono una rappresentazione visuale della struttura del sito. I software SEO più utilizzati per questo tipo di analisi sono:

  • SiteBulb
  • Screaming Frog
  • OnCrawl
  • Menu Link Sleuth

Lo Spreadsheet

Lo spreadsheet è il nostro amico per analisi come queste. Ci sono tante, tantissime liste da fare e molte le dobbiamo importare da file in formato CSV. Le tre opzioni più diffuse tra i SEO sono:

  1. Excel: lo standard di riferimento
  2. Google Sheets: la versione alternativa ad Excel con una versione gratuita (online)
  3. Sheets: altra alternativa ad Excel che fa parte del pacchetto Open Office

Avere accesso ai dati di web analytics può aiutare.

Una semplice lista non è molto utile, soprattutto quando è composta da centinaia o migliaia di backlink. Una cosa che possiamo fare per semplificare il lavoro è suddividere la lista in sottogruppi che possiamo analizzare in diversi momenti o da diverse persone.

Mettere ordine e fare pulizia è la prima cosa da fare. Il primo beneficio che abbiamo dalla correzione dei link è quello di aggiornare le pagine. Così facendo, diamo un segnale ai motori di ricerca che hanno un motivo per tornare a visitare la pagina. Se rileggiamo il contenuto, troveremo delle opportunità per fare degli aggiornamenti. Qui di seguito ci sono link ad alcuni posto che offrono consigli su come aggiornare le pagine (eliminazione degli errori 404, pagine orfane, e il Problem dei redirect).

Alta Qualità

Finora abbiamo dedicato ogni sforzo alla pulizia e mantenimento dei backlink per garantire una esperienza di indicizzazione ottimale agli spider. Adesso passiamo alla verifica dei backlink di qualità. A volte basta avere una manciata di backlink di qualità per modificare in maniera significativa le sorti del posizionamento organico di un sito. l’Analisi dei migliori backlink del sito è importante per capire le motivazioni che hanno spinto l’autore dell’articolo a darci il link: possiamo così scoprire backlink inimmaginabili da cui trarre degli spunti per la creazione di nuovi contenuti.

A tal proposito questo post racconta di una case history di link building.

Sempre in tema i migliori backlink del sito, dobbiamo analizzare la lista dei siti che hanno generato “Referral Traffic” ovvero traffico proveniente da altri siti che non sono motori di ricerca.

Screenshot traffico da Google Analytics - Referral Traffic
Alcuni backlink sono molto importanti per il traffico che riescono a generare come quelli in evidenza

Nella screenshot precedente sono evidenziati tre domini che hanno generato molto traffico referral per un sito che vendo automobili online. Per link come questi considerazioni sui benefici e vantaggi SEO sono poco rilevanti – ciò che conta è il vantaggio per l’azienda. Il tracciamento di backlink come questi ci può offrire dati importanti che contribuiscono alla strategia digitale del sito. Se non è possibile aggiungere un tag UTM c’è la possibilità di documentare gli eventi con il Google Tag Manager. In alternativa possiamo verificare la possibilità di tracciare attraverso la CDN (ad esempio Cloudflare).

Garantire continuità del brand con una gestione coordinata su tutt’i siti di social media

Questi backlink dai social media e portali simili, sono tutti canali di comunicazione per arrivare al sito. Qualsiasi elemento di inconsistenza va individuato e corretto. Anche ai backlink da questi siti si può aggiungere il codice di tracciamento UTM. Quest’ultimo è un argomento complesso che richiede personale con esperienza per garantire un tracciamento affidabile e efficiente.

Questa lista è spesso fonte di opportunità per acquisire backlink di qualità in poco tempo che riducono le distanze con i competitor posizionati meglio di noi. Ci sono software SEO che possono fare analisi di questo tipo e che possono individuare i backlink in comune con altri siti. Majestic ha messo a disposizione un tool fin dal 2010 che fa proprio questo: il Clique Hunter. Il Clique Hunter è stato aggiornato e adesso è possibile vedere quali sono i backlink che i tuoi competitor hanno ma che tu non hai.

In linea di principio dovremmo poter acquisire con una certa facilità dei backlink da siti da cui i nostri competitor hanno ottenuto un link. A questo punto ci dobbiamo soffermare per fare una riflessione. Se da un lato i nostri competitor hanno backlink da questi siti e sono posizionati bene, non è detto che questi link siano da prendere a scatola chiusa. Una verifica di quei link è bene farla e allo stesso tempo capire come loro, i competitor, siano riusciti ad acquisire quei link: quali sono state le motivazioni che hanno spinto quei siti a dare un backlink al nostro competitor?

Adesso veniamo alla parte meno divertente dell’analisi, perché dobbiamo esaminare quei backlink che in fase di valutazione sono emersi come backlink di bassa qualità e quindi potenzialmente tossici per il nostro sito. La qualità dell’analisi e il tempo necessario per svolgerla dipendono entrambi dalla storia del sito. Se siamo certi che in passato non ci sono state attività di link building che contrastano con le linee guida dei motori di ricerca, si potrebbe anche sorvolare, evitando del tutto quest’analisi.

Analizzare backlink di bassa qualità richiede esperienza per valutare se un backlink è effettivamente tossico oppure no. Purtroppo non esiste una regola generale per definire la bontà o meglio la tossicità di un backlink e ne dobbiamo fare una valutazione puntuale della sua provenienza, la sua affinità con il nostro sito, da quanto tempo è attivo, l’anchor text utilizzato, le modalità di networking tra i vari backlink tossici e altri fattori ancora che possono emergere in fase di analisi.

Link a pagamento non sono in contrasto con le linee guida dei motori di ricerca purché nofollow. In questa ottica, l’acquisto di link deve essere a scopo promozionale e non per manipolare il posizionamento organico. Il dibattito sul tema dei link a pagamento è sempre acceso tra SEO che prendono posizioni con sfumature diverse a seconda dei casi ed in funzione delle necessità. Pur menzionandoli nell’ambito di questo articolo, la rimozione di backlink a pagamento non rientra tra le attività del SEO.

Anchor text non naturale

I motori di ricerca sono molto attenti all’uso di anchor text nei link. Sappiamo che il testo utilizzato per stabilire una connessione tra sito linkante e sito linkato avviene proprio attraverso l’anchor text. Sappiamo anche che le parole con cui costruiamo il link conferisce reputazione “modellando” la percezione che i motori di ricerca hanno del sito, favorendone un posizionamento organico che può essere influenzato dal testo del link. Ne consegue che l’uso insistente di alcune frasi di ricerca (=keywords) viene visto come un tentativo di manipolare il posizionamento e quindi è sanzionabile. Attraverso l’analisi dell’anchor text possiamo capire se c’è il tentativo di influenzare, mediante anchor text costruito ad arte, il posizionamento di un sito per particolari chiavi di ricerca.

Link che hanno queste caratteristiche devono essere inclusi nel file di disavow.

Individuare reti di siti costruiti con il solo fine di fare del link building artificiale era molto difficile – forse la parte più difficile di un backlink audit. Con l’introduzione del Link Graph questa fase dell’analisi non solo è più facile ma è anche più interessante per via della rappresentazione grafica di questo strumento. A questo proposito segnaliamo un articolo sui backlink non naturali e quale influenza può avere l’anchor text.

Una volta creata la lista dei backlink indesiderati non rimane che preparare il disavow file. Il procedimento per preparare il file di disavow è veloce con Majestic e descritto in dettaglio qui. Per avere ulteriori informazioni ed approfondimenti sul file di disavow possiamo consultare le linee guida di Google.

Concludendo

In questo articolo abbiamo affrontato il tema backlink audit, ovvero come analizzare un profilo di backlink per valutarne la qualità e aumentarne l’efficienza attraverso operazioni di routine come l’eliminazione di link rotti, il recupero di pagine orfane, e la gestione dei reindirizzamenti.

L’analisi dei backlink può fornire spunti per la creazione di nuovi contenuti emulando casi di successo (articoli che hanno avuto link da siti autorevoli).

Una operazione periodica di analisi mantiene alto il livello qualitativo dei backlink attraverso operazioni di disavow di link tossici o fuori tema.

Dixon Jones
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